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E' proprio lei, la cara vecchia stufa che scaldava le serate dei nostri nonni. Ma a guardarla meglio qualcosa è cambiato anche per lei. Esternamente si possono ritrovare le forme e i materiali di una volta, la ghisa, la ceramica. Ma dentro, soprattutto in alcuni modelli, c'è tanta tecnologia: accensione elettronica, microprocessore, perfino il telecomando.
Ci sono modelli tradizionali, che utilizzano normalissima legna ma allo stesso tempo offrono più sicurezza e prestazioni: sono costruite con tecniche e materiali che consentono di mantenere la temperatura esterna al di sotto dei 50°  con un rendimento termico anche dell'80%.

Alcune hanno un sistema di circolazione forzata dell'aria calda che permette di distribuire in modo ottimale il calore nell'ambiente.

Nella foto una stufa a legna, la Calorvalle F118 della Calorvalle di Montecchio Maggiore (VI) - Italy


La maggior parte delle stufe necessita di una canna fumaria, ma oggi ci sono alcuni tipi di stufe che non ne hanno bisogno. In particolare vogliamo parlare di quelle che vengono chiamate "stufe a pellets". Hanno bisogno solo di un tubo di scarico di soli 8 cm di diametro. L'eliminazione della canna fumaria significa poter installare una stufa anche nel classico appartamento. 

Nella foto vediamo la struttura di una stufa a pellets: in alto c'è il serbatoio, di fronte la camera di combustione, protetta da un vetro atermico. Sotto al serbatoio c'è il sistema di caricamento automatico e il sistema di scarico dei fumi.

Sono stufe che vengono alimentate con diversi materiali. Il classico pellets è formato da segatura pressata e si presenta sotto forma di piccoli cilindretti. Ma ci sono anche stufe che funzionano a mais o a gusci di noci e così via.


Il sistema di alimentazione automatico provvede a introdurre nella camera di combustione la quantità di materiale necessario a mantenere la temperatura richiesta. La capacità del serbatoio varia tra i 10 e i 30 kg mentre il consumo può variare tra 0,5 kg fino a 2 kg all'ora. Questo dipende molto dai modelli, dalla dimensione del locale e dalla temperatura ambiente.


Un'altra caratteristica importante di queste stufe e quella di non essere inquinanti perché hanno un sistema di ricircolo dei gas di combustione che trasforma il monossido di carbonio (CO) in anidride carbonica (CO2). Questo porta ad ottenere un rendimento pari a circa l'85%. Con queste caratteristiche le stufe a pellets rientrano nei parametri previsti dalla legge 449 del 27 dicembre 1997 che consente uno sgravio fiscale del 36%.

Nella foto la Ecotherm 8000 della Termorossi di Z.I. Arsiero (VI) 


Diversi sono gli opzional previsti da molti modelli di stufa, si va dal telecomando, al programmatore settimanale per gestire automaticamente le accensioni, al kit forno. Spesso è anche prevista la possibilità di prelevare l'aria dall'esterno del locale, per non consumare l'ossigeno dall'ambiente. Il costo di gestione è abbastanza contenuto, inferiore a quello di una stufa a legna o a gasolio.


Nella foto la Comfort Maxi di La Nordica S.p.a.

Sia nella sua forma classica che in quella più moderna la stufa, oggi più che mai, si propone come un elemento di arredamento, capace di comunicare calore all'ambiente. I modelli ad incasso riescono a ricreare la magia del caminetto, quelli esterni il gusto delle cose belle di una volta, ma bene integrate nell'arredo moderno.

 


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